Sicurezza della risonanza magnetica per immagini nei pazienti con dispositivi cardiaci
Ai pazienti che hanno pacemaker o defibrillatori viene spesso negata l'opportunità di sottoporsi a risonanza magnetica per immagini ( MRI ) a causa di problemi di sicurezza, a meno che i dispositivi soddisfino determinati criteri specificati dalla FDA ( Food and Drug Administration ), dispositivi definiti condizionali per MRI.
È stato condotto uno studio prospettico non-randomizzato per valutare la sicurezza della risonanza magnetica a una forza di campo magnetico di 1.5 Tesla in 1.509 pazienti con un pacemaker ( 58% ) o un defibrillatore cardioverter impiantabile [ ICD ] ( 42% ) che non erano considerati condizionali per MRI ( definiti dispositivi legacy ).
Complessivamente, i pazienti sono stati sottoposti a 2.103 esami di risonanza magnetica toracica e non-toracica ritenuti clinicamente necessari.
La modalità di stimolazione è stata modificata in modalità asincrona per i pazienti dipendenti dalla stimolazione e in modalità richiesta per gli altri pazienti.
Le funzioni di tachiaritmia sono state disabilitate.
Le valutazioni di esito hanno incluso eventi avversi e cambiamenti nelle variabili che indicavano la funzione delle sonde e del generatore e l'interazione con il tessuto circostante ( parametri del dispositivo ).
Non sono stati segnalati eventi avversi clinicamente significativi a lungo termine.
In 9 esami di risonanza magnetica ( 0.4% ), il dispositivo del paziente è stato reimpostato su una modalità di backup. Il reset è stato transitorio in 8 dei 9 esami. In un caso, un pacemaker con meno di 1 mese di autonomia della batteria è stato reimpostato su stimolazione ventricolare inibita e non è stato possibile riprogrammarlo; il dispositivo è stato successivamente sostituito.
La variazione osservabile più importante nei parametri del dispositivo ( più del 50% di variazione rispetto al basale ) immediatamente dopo la risonanza magnetica è stata una diminuzione dell'ampiezza dell'onda P, che si è verificata nell'1% dei pazienti.
Al follow-up a lungo termine ( i cui risultati erano disponibili per il 63% dei pazienti ), i cambiamenti più importanti rispetto al basale sono stati diminuzione dell'ampiezza dell'onda P ( nel 4% dei pazienti ), aumento della soglia di cattura atriale ( 4% ), aumento della soglia di cattura del ventricolo destro ( 4% ) e aumento della soglia di cattura del ventricolo sinistro ( 3% ).
Le modifiche osservate nei parametri della sonda non sono risultate clinicamente significative e non hanno richiesto revisione o riprogrammazione del dispositivo.
In conclusione, è stata valutata la sicurezza della risonanza magnetica, eseguita con l'uso di un protocollo di sicurezza prespecificato, in 1.509 pazienti che avevano un pacemaker legacy o un defibrillatore cardioverter impiantabile legacy.
Non sono stati segnalati eventi avversi clinicamente significativi a lungo termine. ( Xagena2017 )
Nazarian S et al, N Engl J Med 2017; 377: 2555-2564
Cardio2017 Diagno2017
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Radioterapia corporea stereotassica guidata da risonanza magnetica versus tomografia computerizzata per il tumore alla prostata: studio MIRAGE
L'imaging a risonanza magnetica ( MRI ) offre molteplici vantaggi teorici nel contesto della radioterapia corporea stereotassica ( SBRT )...
La resezione intraoperatoria guidata da risonanza magnetica non è superiore alla guida con Acido 5-aminolevulinico nel glioblastoma di nuova diagnosi
Dati prospettici hanno suggerito una superiorità della risonanza magnetica intraoperatoria ( iMRI ) rispetto all'Acido 5-aminolevulinico ( 5-ALA; Gliolan )...
Risonanza magnetica cardiovascolare nei pazienti con cardiotossicità associata a Ibrutinib
Gli eventi avversi immuno-correlati ( irAE ) derivanti dalla terapia antitumorale con inibitore del checkpoint immunitario ( ICI ) possono...
Lesioni cerebrali rilevate dalla risonanza magnetica e funzione cognitiva nei pazienti con fibrillazione atriale sottoposti ad ablazione transcatetere dell'atrio sinistro
È stata valutata la prevalenza di lesioni cerebrali ischemiche rilevate mediante risonanza magnetica e la loro associazione con la funzione...
Screening del tumore alla prostata con PSA e risonanza magnetica seguita solo da biopsia mirata
Lo screening per il cancro alla prostata è gravato da un alto tasso di sovradiagnosi. L'algoritmo più appropriato per lo...
Associazione delle misure della funzione renale con i segni di neurodegenerazione e malattia dei piccoli vasi alla risonanza magnetica cerebrale
La malattia renale cronica ( CKD ) è un fattore di rischio per il declino cognitivo, ma l'evidenza è limitata...
Terapia a ultrasuoni focalizzata guidata dalla risonanza magnetica per pazienti con tumore alla prostata a rischio intermedio
Gli uomini con tumore alla prostata di grado 2 o 3 sono spesso considerati non-idonei per la sorveglianza attiva; alcuni...
Osservazione rispetto allo screening con risonanza magnetica spinale e trattamento preventivo per la compressione del midollo spinale nei pazienti con tumore prostatico resistente alla castrazione e metastasi spinali: studio PROMPTS
La diagnosi precoce della compressione maligna del midollo spinale ( SCC ) è fondamentale perché lo stato neurologico pre-trattamento è...
Effetto dell'ablazione della fibrosi guidata dalla risonanza magnetica rispetto all'ablazione con catetere convenzionale sulla recidiva dell'aritmia atriale nei pazienti con fibrillazione atriale persistente: studio DECAAF II
L'ablazione della fibrillazione atriale persistente rimane una sfida. La fibrosi atriale sinistra svolge un ruolo importante nella fisiopatologia della fibrillazione...